In provincia i sogni sono vivi ma spesso messi in pausa, le idee pulsano ma restano chiuse fuori. Noi abbiamo deciso di non aspettare più. Stanchi di porte sbarrate e orizzonti sfocati, abbiamo alzato il volume — non solo degli amplificatori, ma del cuore.
“Volume al cuore” è stato il nostro modo di esplodere, di aprire spazi dove prima c’erano muri, di creare un tempo nostro, fatto di musica, sudore, occhi lucidi e sogni a voce alta. Un festival che non chiede il permesso, ma che esiste per diritto di passione.